SOCIALITA’, POLITICA E VOLONTARIATO

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SOCIALITA’, POLITICA E VOLONTARIATO2019-02-19T14:33:03+01:00

Qui c’erano dei personaggi che stazionavano al caffè, il caffè Falli… era il ritrovo dei Fiesolani, lì c’erano i Fiesolani che si scambiavano opinioni… per me Fiesole… la radice è qui, Fiesole e Fiesole la piazza… c’era la casa del popolo, l’ACLI, una divisione politica… il circolo dei cacciatori, la Misericordia… poi c’era la rivalità tra piazza e Borgunto, anche lì c’entra di mezzo il fatto politico…

(Emanuele Pellucci, intervista 2011)

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Tra paesaggi contemporanei e paesaggi scomparsi, passioni descrittive e nostalgie, le parole dei fiesolani sono parole di piazze, di strade e punti di ritrovo, caffè e case del popolo… luoghi e forme di socialità diffusa ed informale emergono dalle narrazioni. La memoria contadina delle aie e delle veglie si incontra con la socialità urbana dei caffè, dei cinematografi, dei circoli e case del popolo, delle associazioni culturali.

Luoghi e tempi della socialità e della politica

Testimoniando la rapida evoluzione degli stili di vita che caratterizzano il 900, le narrazioni segnalano trasformazioni ed assenze: la scomparsa delle botteghe e dei luoghi del lavoro, delle aie coloniche, del “corale degli scalpellini” e della casa del popolo di piazza Garibaldi. I racconti indicano confini tra gruppi sociali, frontiere politiche, quartieri. Alla divisione fondamentale tra Borgunto e la piazza, si sovrappongono altri percorsi e geografie: la presenza in città dei mestieri con i loro luoghi di ritrovo, dei circoli come quello di Montebeni con la casa del popolo della Montanina, dei caffè della piazza, come il caffè Falli e il Blu bar, luoghi forti nella memoria del primo novecento e degli anni 70 a Fiesole. I racconti popolano il paesaggio urbano di personaggi e mestieri, botteghe e luoghi di commercio, mercati, laboratori artigiani, luoghi del gioco e dello sport, della musica e del teatro. Qui si esprimono, spesso in forma di rievocazione nostalgica, i valori della comunità cittadina.

Valori dell’associazionismo e del volontariato

Le narrazioni testimoniano di un forte impegno collettivo, che si esprime nelle diverse forme della vita associativa e del volontariato. I valori di solidarietà sono spesso evocati nella concretezza di luoghi e modi di vita associata.  Tra campagne e città, le case del popolo ed i circoli disegnano una articolata geografia di luoghi di associazionismo e volontariato. Accanto ad associazioni che s’identificano con gruppi e competenze specifiche, come il “circolo dei cacciatori” il “corale degli scalpellini”, il “coro novecento”, troviamo istituzioni trasversali come la Misericordia; accanto alle case del popolo e ai circoli Arci troviamo l’Acli, le parrocchie, le associazioni culturali, le proloco e i circoli sportivi dove si giocano altre forme di solidarietà tra generazioni ed impegno nell’animazione della vita locale.

La città di Fiesole ed il suo territorio si iscrive in una storia locale di militanza politica e di vocazione all’impegno nella vita associata, nelle sue più diverse declinazioni.

C’era tante botteghe, c’era cinque sei macellerie, il Fossi, poi la c’era in Borgunto, c’era cinque o sei ortolani, c’era il gioco del lotto, ce n’era parecchi, molte botteghe … c’era la casa d’i’ popolo, s’andava al cinematografo, e s’andava a ballare anche… si andava a ballare a Montebeni, alla Montanina, mettevano un agnello per festeggiare chi vinceva alla pentolaccia per carnevale… queste cose qui, a Montebeni c’era il circolo…

(Silvana Boni, intervista 2011)

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